Trompe l'oeil
Il trompe l'œil (francese per "inganna
l'occhio", da tromper, ingannare), è una tecnica pittorica che, attraverso
espedienti, induce nell'osservatore l'illusione di stare guardando oggetti reali
e tridimensionali in realtà dipinti su una superficie bidimensionale. Il trompe
l'œil consiste tipicamente nel dipingere un soggetto in modo sufficientemente
realistico da far sparire alla vista la parete su cui è dipinto. Un tipico
murale trompe-l'œil può rappresentare una finestra, una porta o un atrio per
dare l'illusione che l'ambiente sia più vasto.
Il trompe l'œil (dal francese “tromper”, ingannare, e l'“oeil”, occhio), è una
tecnica pittorica naturalistica, basata sull'uso del chiaroscuro e della
prospettiva, che riproduce la realtà in modo tale da sembrare agli occhi dello
spettatore illusione del reale. Essa crea un'ambiguità tra il piano pittorico e
quello dell'osservatore, facendo risultare tridimensionale ciò che in realtà è
bidimensionale; in questo modo infatti l'osservatore percepisce illusoriamente
una realtà inesistente, creata artificialmente attraverso mezzi pittorici. Si
basa sostanzialmente sulla creazione di una sorta di scenografia volta ad
inglobare in maniera oculata elementi funzionali per arrivare poi a fondersi con
l'architettura e nel contempo a superarne i limiti.
La tecnica era in uso già nell'antica Grecia e nella società romana;
l'espressione pare nata nel periodo Barocco, ma l'uso del trompe-l'œil, molto
precedente (si rammentino opere come la Camera degli Sposi del Mantegna a
Mantova, o il finto coro di Santa Maria presso San Satiro a Milano, del
Bramante), prosegue fino all'età contemporanea.
Dal punto di vista tecnico, il trompe l'oeil richiede un'assoluta conoscenza del
disegno, delle regole prospettiche, dell'uso delle ombre e degli effetti di
luce, oltre alla perfetta padronanza dell'uso del colore e delle sfumature,
tecniche ben precise e rigidamente sottoposte a regole matematiche e geometriche
per ottenere l'effetto voluto.
È fondamentale, per raggiungere il massimo dell'illusorietà pittorica, tener
conto delle reali sorgenti luminose dell'ambiente, la loro natura e la loro
direzione, in modo che il soggetto rappresentato appaia come illuminato da
quelle luci.
L'Italia è sempre stata il maggior centro per questa forma d'arte e molti furono
gli artisti che nel corso dei secoli utilizzarono questo tipo di tecnica
pittorica: Giotto, nel '300, la impiegò nella Cappella degli Scrovegni di
Padova, una delle sue opere più note, in particolare nella fascia inferiore
della suddetta, dove dipinse in grisaille le “Allegorie del Vizio”. Leonardo
impiegò scientificamente la prospettiva nelle sue opere e introdusse importanti
intuizioni su di essa a livello cromatico.
Naturalmente la tecnica del trompe l'oeil è usata anche all'interno delle case, ed anche qui si può trovare di tutto, dal finto divano, alla vetrata con panorama, fino alla finta stanza con tanto di arredamento interno. In qualche occasione si trovano anche le prime intuizioni sperimentali sugli effetti dell'atmosfera sul colore. I giochi di tonalità che fanno sembrare più chiari gli elementi del paesaggio che si trovano più lontano. Per ritrovare un forte interesse per la pittura “architettonica ” illusionistica bisogna fare un salto di quattordici secoli e arrivare al Rinascimento.